Limentrella di Treppio
Il Limentra inferiore o Limentra orientale nasce dal Monte La Croce, presso Badia a Taona, non lontano dall'altro Limentra e dal Limentrella. Percorre una stretta e boscosissima valle (la Foresta demaniale dell'Acquerino) e svolta quasi subito in direzione nord, in località Ponte a Rigoli dove riceve l’affluente di destra Limentrino, che segna per un tratto il confine fra i comuni di Pistoia e Cantagallo segnando per un tratto anche il confine fra le province di Pistoia e di Prato. Presso la confluenza con la Limentrella di Treppio (lunghezza 7,4 km, bacino di 24,8 km², con sorgenti dal Monte La Croce), appena superato l'abitato di Lentula dove è situata la sorgente di acqua minerale Lentula, entra in provincia di Bologna.
In località Suviana di Castel di Casio è sbarrato, dal 1933, da un'imponente diga a gravità massiccia in muratura, leggermente arcuata (altezza variabile da 97 a 89 m, quota del coronamento 472,50 m) che forma il bacino artificiale di Suviana, avente capacità 43.850.000 m³ d'acqua, uno dei più rilevanti dell'Appennino sia per capacità, sia per potenza della centrale idroelettrica connessa.
Il Limentra orientale percorre poi una valle assai incassata nel tratto immediatamente a valle di Suviana (Gola di Castrola) che poi si allarga avvicinandosi alla confluenza col Reno, nel quale sfocia dopo 31 km di corso, di fronte a Riola di Vergato, dopo aver lambito la celebre Rocchetta Mattei e ricevuto altri numerosi torrenti e ruscelli specialmente dal massiccio del monte Vigese (1.091 m). La superficie del bacino idrografico è di 145,1 km².
Al Bacino di Suviana, oltre alle acque del Reno e delle due Limentra, adducono, mediante una condotta forzata, anche le acque del Bacino del Brasimone, sì che il complesso Suviana-Brasimone costituisce la principale centrale idroelettrica dell'Appennino Settentrionale e la seconda di tutto l'Appennino dopo il complesso Nera-Velino nell'Umbria, collocandosi, peraltro, a livelli di potenza e produzione assolutamente comparabili con le grandi centrali idroelettriche alpine.
Ha acque naturalmente assai abbondanti in ogni stagione (prima degli indigamenti e dell'intensivo sfruttamento antropico delle sorgenti, le portate alla foce oscillavano da minimi assoluti di 1,5 m³/s, a medie di 7 m³/s, fino a massimi assoluti stimabili a ben 450 m³/s nelle piene bicentenarie e 340 m³/s nelle piene trentennali), attraversando anche zone di terreni semipermeabili, sebbene il tratto a valle della diga di Suviana sia quasi asciutto nella stagione estiva a causa dell'indigamento e della sistematica captazione delle sorgenti a scopo antropico; ma proprio in questo tratto, assai pericoloso in concomitanza con gli improvvisi rilasci d'acqua dal bacino di Suviana (le portate passano in pochi minuti da meno di 1 a oltre 50 metri cubi al secondo ed anche più) si svolgono impegnative gare di canoa, per le quali il torrente è assai rinomato.
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